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Bonet Piemontese: La Ricetta Tradizionale del Dolce Perfetto

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Bonet Piemontese: La Ricetta Tradizionale del Dolce Perfetto

  • Difficoltà Media

Ingredienti, Preparazione, Storia e Curiosità

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Il bonet è un dolce tradizionale del Piemonte, amato per il suo sapore ricco e la consistenza vellutata. Questo budino al cioccolato con amaretti e marsala ha conquistato generazioni di palati ed è un simbolo dell’arte dolciaria piemontese. In questo articolo esploreremo non solo la ricetta autentica, ma anche le sue varianti, i consigli per una preparazione impeccabile e le curiosità legate a questa delizia.


Origini e Significato del Bonet

Il termine “bonet” in dialetto piemontese significa “cappello”. Questo nome curioso deriva dalla forma dello stampo utilizzato per preparare il dolce, che ricorda un cappello tondeggiante. Sebbene oggi la versione più diffusa preveda l’uso del cacao, il bonet alla monferrina, la variante originale, era privo di cioccolato, utilizzando solo uova, latte, zucchero e amaretti.


Ingredienti del Bonet Tradizionale

Per realizzare un bonet autentico, è necessario utilizzare ingredienti freschi e di qualità. Di seguito, la lista completa per circa 6-8 porzioni:

  • 8 uova fresche
  • 7 amaretti secchi
  • 1 litro di latte intero
  • 3 cucchiai di cacao amaro
  • 250 g di zucchero semolato
  • 1 cucchiaio di marsala
  • Scorza grattugiata di un limone non trattato

Preparazione: Passaggi Dettagliati

1. Preparazione della Base

  1. In una ciotola capiente, sbattete i tuorli con 8 cucchiai di zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
  2. Aggiungete il cacao setacciato e mescolate fino a incorporarlo completamente.
  3. Montate gli albumi a neve ferma e uniteli delicatamente al composto, con movimenti dal basso verso l’alto.
  4. Incorporate la scorza di limone grattugiata, gli amaretti polverizzati e il marsala, mescolando delicatamente.

2. Caramellatura dello Stampo

  1. In uno stampo da budino (preferibilmente con il buco centrale), versate lo zucchero rimanente.
  2. Mettete lo stampo su fuoco basso e fate sciogliere lo zucchero fino a ottenere un caramello dorato.
  3. Ruotate lo stampo per distribuire il caramello uniformemente sul fondo e sulle pareti.

3. Cottura a Bagnomaria

  1. Versate il composto nello stampo caramellato.
  2. Sistemate lo stampo in una teglia dai bordi alti, riempita con acqua calda fino a metà dell’altezza dello stampo.
  3. Cuocete in forno preriscaldato a temperatura minima (circa 150°C) per 3 ore.
  4. Controllate la cottura inserendo uno stecchino: se esce pulito, il bonet è pronto.

4. Raffreddamento e Servizio

  1. Lasciate intiepidire il bonet a temperatura ambiente.
  2. Trasferitelo in frigorifero per almeno 4 ore, preferibilmente tutta la notte.
  3. Sformate il dolce su un piatto da portata, facendo attenzione a non romperlo, e servitelo freddo.

Consigli per un Bonet Perfetto

  • Amaretti artigianali: Utilizzate amaretti di alta qualità per un sapore autentico.
  • Marsala di qualità: Preferite un marsala dolce o semisecco per esaltare l’aroma del dolce.
  • Cottura lenta: Non superate la temperatura indicata per evitare che il bonet risulti granuloso.
  • Varianti: Per un tocco moderno, provate a sostituire il marsala con rum o liquore all’amaretto.

Le Varianti del Bonet

Oltre al bonet tradizionale, esistono numerose varianti che soddisfano i gusti più diversi:

  • Bonet alla monferrina: Versione senza cacao, per un gusto più delicato.
  • Bonet al caffè: Con l’aggiunta di una tazzina di caffè espresso nel composto.
  • Bonet vegano: Sostituite il latte con bevande vegetali e utilizzate una combinazione di amido di mais e tofu setoso per replicare la consistenza cremosa.

Curiosità sul Bonet

  • Un dolce nobile: Il bonet era spesso servito nei banchetti aristocratici piemontesi.
  • Legame con il territorio: Gli amaretti utilizzati nella ricetta sono un omaggio alla tradizione dolciaria del Piemonte, in particolare di Mombaruzzo.
  • Tradizione natalizia: Sebbene sia perfetto tutto l’anno, il bonet è un classico delle festività natalizie.

Conclusione

Preparare un bonet piemontese è un gesto di amore verso la tradizione e il gusto autentico della cucina italiana. Con questa guida dettagliata, potrete stupire i vostri ospiti con un dessert raffinato e irresistibile.

Domande Frequenti sul Bonet

1. Qual è la differenza tra il bonet tradizionale e quello alla monferrina?

La differenza principale è l’assenza di cacao nel bonet alla monferrina, che è la versione più antica della ricetta. Questo dolce utilizza solo uova, latte, zucchero e amaretti, offrendo un gusto più delicato e meno intenso rispetto alla variante al cacao.


2. Quali sono i trucchi per ottenere un bonet perfetto?

Per un bonet perfetto, assicuratevi di montare a neve ferma gli albumi, utilizzare amaretti di qualità e cuocere a bagnomaria a temperatura bassa e costante. Inoltre, è fondamentale far raffreddare il dolce in frigorifero per almeno 4 ore prima di servirlo.


3. Posso preparare il bonet senza alcol?

Sì, è possibile sostituire il marsala con succo d’arancia o latte, mantenendo comunque un sapore ricco e bilanciato. Questa variante è ideale per chi non consuma alcol o per i bambini.


4. Quanto tempo si conserva il bonet in frigorifero?

Il bonet si conserva in frigorifero per circa 3-4 giorni, purché sia coperto con pellicola trasparente o conservato in un contenitore ermetico. Il sapore rimarrà intatto, ma è consigliabile consumarlo entro i primi due giorni per gustarlo al meglio.


5. È possibile congelare il bonet?

Sì, il bonet può essere congelato. Per farlo, avvolgetelo con cura in pellicola trasparente e poi riponetelo in un contenitore adatto al freezer. Prima di servirlo, lasciatelo scongelare in frigorifero per diverse ore, meglio se durante la notte.

L'amichevole Gastronomo di quartiere

Ciao, sono Antonio, noto come L'amichevole Gastronomo di quartiere. Sin da bambino ho coltivato l'amore per la cucina italiana tradizionale. Attraverso l'account L'amichevole Gastronomo di quartiere su ricetteria.it, condivido ricette e segreti culinari per ispirarvi a creare piatti deliziosi. Ogni ricetta è un viaggio sensoriale che spero possiate gustare e amare tanto quanto io amo cucinarle.

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